Circa l’85%  della soia prodotta nel mondo viene lavorata e trasformata in olio e farina. Poco meno del 98% della farina di soia viene trasformata in alimenti per animali mentre il 95% dell’olio viene consumato come olio commestibile mentre il restante 5% è utilizzato per prodotti industriali come gli acidi grassi, saponi e biodiesel.Solamente un 6% della soia prodotta annualmente viene utilizzata direttamente (tal quale) per l’alimentazione umana, prevalentemente in Asia.

 

Ci sono quattro multinazionali che dominano il commercio mondiale di soia (così come molte altre materie prime):
  • Archer Daniels Midland Company,
  • Bunge Limited
  • Cargill
  • Incorporated and Louis Dreyfus Group
Tutte queste aziende hanno anche una quota significativa della lavorazione della soia in tutto il mondo. Altre aziende e gruppi commerciali sono attivi nel commercio della soia mondiale, tra cui Itochu Corporation, Marubeni Corporation, Mitsui & Co. Ltd., Noble Group e Sumitomo Corporation.
Anche se gli Stati Uniti sono ancora il più grande paese esportatore di soia (per ora), nel commercio mondiale di soia hanno perso la posizione dominante di un tempo. Brasile, Argentina, Cina e India sono diventati tutti grandi produttori. Data la quantità di terra disponibile e di risorse idriche, il Brasile è destinato a diventare il primo produttore mondiale di soia. Già il Sud America (come un continente) produce più soia che il Nord America (Stati Uniti e Canada combinati).
Il primo riferimento scritto relativo alla pianta di soia compare in un elenco di piante cinesi 2853 a.C.  Negli ultimi 40 anni la produzione mondiale di soia  è aumentata di oltre il 500% e continuerà a crescere su una forte domanda per l’alimentazione animale (soprattutto in Cina, dove il rapido aumento del tenore di vita permette al consumatore medio di mangiare più carne ).
L’USDA (il dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti) nel suo più recente rapporto “World Agricultural Supply and Demand Estimates 12 Gennaio 2015” parla chiaro in tal senso.
Per il 2014/15 la produzione globale di semi oleosi si prevede possa raggiungere un record di 532,4 milioni di tonnellate, con una crescita di 1,6 milioni di ton per la soia, girasole, colza, e arachidi. La produzione mondiale di soia è proiettata verso 314,4 milioni di tonnellate. In Brasile la previsione di raccolta è stimata verso il record di 95,5 milioni di tonnellate. L’aumento si basa su rendimenti più elevati previsti per i grandi stati produttori, tra cui Mato Grosso e Parana. La produzione di soia è ridotta per l’India sulla base di rendimenti inferiori, conseguenza del ritardo nelle semine e della breve stagione monsonica.
Se ci concentriamo sull’immagine successiva, appare evidente come a livello mondiale la produzione di soia sia in aumento (2012/13=268.77 Mil. Ton –  2013/2014 = 283.74 Mil. Ton –  2014/2015 = 312.81 Mil. Ton) e di pari passo le importazioni ad opera della Cina, che passano da 59.87 milioni di tonnellate del 2012/2013 a 74 milioni di tonnellate per il 2014/15 (proiezione)
In Italia, la superfice a soia raccolta nel 2014 si stima essere stata di circa 250.000 ettari con una previsione di aumento per il 2015. Ricordiamo che ad oggi, l’Europa, produce solo il 3% della soia che annualmente viene utilizzata per l’alimentazione animale!
Le aziende agricole del nord Italia che dovranno rispettare i parametri del greening, sono particolarmente orientate a seminare soia per la costituzione delle EFA, (ecological focus area), le aree ad interesse ecologico.

Con la nuova campagna, Limagrain Italia rientra nel mercato della soia, con un’offerta completa in termini di gruppi di maturità e destinazioni d’uso. Cinque sono le varietà che saranno commercializzate (seme prodotto in italia), dal gruppo più precoce “00” al gruppo più tardivo “1+”: Proteix (00), Suedina (0), Xonia(0+), Shama (1) e Buenos (1+), ampliano la possibilità di scegliere tra soie a basso contenuto di fattori antinutrizionali, ad elevato contenuto proteico, ad ilo bianco, con diverse soluzioni per i primi e i secondi raccolti.

Alla soia si deve applicare un “fattore di ponderazione” di 0.7, in altre parole, se per rispettare la superficie minima del 5% di EFA occorre “sacrificare” di 1 ettaro di SAU (esempio), nel caso della soia la superficie minima da seminare sarà di 1,43 ettari ( 1 ha / 0,7).

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