Come reagiscono i suinetti alimentati con mais contaminato da micotossine, trattato con agenti detossicanti?

Alcuni ricercatori tedeschi hanno affrontato il problema scoprendo che i parametri di performance non ne sono influenzati.

Le micotossine sono sostanze tossiche prodotte da diversi tipi di funghi, (appartenenti principalmente ai generi Aspergillus , Penicillium e Fusarium) che si sviluppano in

condizioni ambientali favorenti, quali temperatura, umidità e in generale stress fisiologici a carico della pianta del mais. Le micotossine entrano nella catena alimentare attraverso gli alimenti contaminati, soprattutto cereali e in generale, i maiali sono considerati gli animali più sensibili alla contaminazione da micotossine e ancora in misura maggiore i giovani animali, i quali si mostrano più sensibili alle tossine.

Un gruppo di ricerca tedesco composto dall’Istituto di Nutrizione Animale, dal Friedrich-Loeffler-Institut FLI e dall’Istituto federale di ricerca per la salute animale, ha quindi trattato idrotermicamente, in presenza di sodio metabisolfito (SBS) , metilammina e idrossido di calcio (Ca(OH)2) granelle di mais contaminate da deossinivalenolo (DON) e zearalenone (ZEN). Il mais post trattamento è stato usato come alimento per giovani femmine, misurando la risposta produttiva e la composizione del siero rispetto agli altri animali. La dieta prevedeva un controllo anche con mais non contaminato (CON) e contaminato da Fusarium ( FUS ) con tesi trattatato/non trattato .

Dopo un periodo di alimentazione durato 27 giorni è stato dimostrato che le performances, intese come assunzione di cibo, aumento del peso vivo e rapporto tra alimentazione/incremento sono rimaste inalterate rispetto ad un potenziale effetto dovuto ai trattamenti. Le più alte concentrazioni di tossina e di metaboliti nel siero sono stati rilevati nel gruppo FUS NON-trattato mentre l’ingestione risultava ridotta nelle tesi alimentate con la dieta FUS trattato, rispetto ai gruppi di controllo. I parametri biochimici ed ematologici del siero erano principalmente all’interno degli intervalli di riferimento e non hanno mostrato alterazioni correlate al trattamento.

Questo studio è stato originariamente pubblicato nel numero di agosto 2013 della rivista Archives of Animal Nutrition

Fonte: allaboutfeed.net