Mais e patogeni: i terribili 7

Virosi, Helmintosporium e diversi marciumi possono essere la causa di danni dalla germinazione alla raccolta nel mais

Dal momento in cui i semi germinano in campo a quello della raccolta, con trincia o mietitrebbia, il mais è esposto a una molteplicità di patogeni, per lo più di natura fungina.

Sette sono infatti le avversità principali che possono colpire il mais, di cui solo una non è rappresentata da funghi, ovvero la virosi del cosiddetto “nanismo ruvido”. Questo virus è veicolato da cicaline che normalmente si spostano sul mais, appena germinato, in caso di sfalci dei campi adiacenti. Contro di essi non vi sono particolari contromisure da adottare, tranne la scelta di ibridi tolleranti.

Ben più preoccupanti sono i marciumi provenienti da cinque differenti patogeni fungini, o complessi di patogeni.
Il primo a palesarsi è quello a carico di semi e plantule ed è arrecato da Fusarium spp. e Pythium  spp. Contro di essi, che determinano la morte delle giovani piantine e sono la causa di possibili fallenze, giovano le rotazioni colturali e la corretta epoca di semina, sebbene la concia delle sementi resti di gran lunga lo scudo più efficace.

A seguire, è ancora il Fusarium spp. (marciume dello stocco) a minacciare la coltura; prima forma di difesa attuabile è l’avvicendamento, sebbene anche la tolleranza varietale, le arature, la corretta nutrizione e l’epoca di semina possano minimizzarne l’attacco e quindi il danno.

A ridurre la superficie fotosintetizzante della pianta, oltre al marciume dello stocco, concorre poi l’Elmintosporiosi (Helminthosporium turcicum), fungo favorito da temperature miti, fra i 18 e i 27°C e da rugiade abbondanti. Quanto a danni, se l’infezione si diffonde prima della fioritura femminile possono verificarsi perdite di prodotto, anche del 50%. Tolleranza varietale ed epoca di semina sono già di per sé variabili di peso in tal senso. In caso di pressioni elevate, è però la lotta con agrofarmaci ad assicurare i risultati migliori, utilizzando i prodotti strobilurinici autorizzati in tal senso. Il trattamento con tali fungicidi specifici è da posizionarsi durante la fase di allungamento del culmo fino a ridosso della fioritura.

Fusarium spp  

Una volta formatasi la spiga, però, a danneggiare i raccolti sono patogeni come Aspergillus spp., Fusarium graminearum (marciume rosso) e Fusarium verticilloides (marciume rosa). A favorire l’ Aspergillus spp sono essenzialmente gli squilibri nutrizionali, e le estati calde e secche. Per minimizzare la presenza del fungo e di eventuali tossine, diventa quindi fondamentale una corretta scelta del ciclo dell’ibrido, un’attenta gestione delle attività in campo e una raccolta a umidità intorno al 26%.

Le ultime due specie di patogeni, le fusariosi F. graminearum e F. verticilloides sono quelle che determinano i marciumi delle spighe. Fattori predisponenti sono le temperature (alte per il verticilloides, medie per il graminearum), gli stress idrici (verticilloides) elevata umidità (graminearum), e la presenza di piralide (verticilloides), la quale può diffondere i patogeni lungo le spighe tramite le proprie larve, il cui controllo è per tale ragione da considerarsi fondamentale. I marciumi della spiga vanno infatti adeguatamente controllati, non solo per preservare la produzione in senso quantitativo, bensì anche in senso qualitativo. I diversi patogeni, sopra descritti, sono infatti causa di micotossine, sostanze naturali particolarmente tossiche e pertanto normate con precisi limiti di Legge al pari degli agrofarmaci.