La sicurezza degli operatori ai tempi del coronavirus

Con il Dpcm del 22 marzo è stata decisa la chiusura di molte attività produttive e commerciali. L’agricoltura ha ancora mani libere, ma la prudenza degli operatori non deve mai venir meno comunque

Lo hanno battezzato “Blocca Italia”, ma ufficialmente è il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, firmato dal Premier Giuseppe Conte il 22 marzo 2020. Il Decreto è stato reso necessario dall’evoluzione dell’epidemia di Covid-19 che ha ormai interessato gran parte del Nord Italia, manifestando focolai anche al Centro e al Sud. Il bilancio dei contagiati e dei deceduti è infatti molto grave, richiedendo quindi misure eccezionali come mai è stato necessario prendere dalla fine del secondo conflitto mondiale.

Il Paese però non può fermarsi del tutto, in special modo l’agricoltura dalla quale dipende gran parte degli approvvigionamenti italiani. Di seguito sono elencati i codici Ateco autorizzati a continuare a operare anche a seguito del recente Decreto. Gli Ateco sono codici identificativi alfanumerici che classificano le attività a livello contributivo. Ateco è infatti l’acronimo di ATività ECOnomiche, e nella lista allegata al Decreto i codici Ateco relativi all’agricoltura sono i seguenti:

Ateco 01: coltivazioni agricole e alle produzione di prodotti animali.

Ateco 28.3: costruttori di macchine agricole e per la silvicoltura.

Ateco 20: industrie di prodotti chimici.

Ateco 46.2: commercianti all’ingrosso di materie prime agricole e animali vivi

Ateco 46.61: commercianti all’ingrosso di macchinari, attrezzature, macchine, accessori, forniture agricole e utensili agricoli, inclusi i trattori.

Gli agricoltori potranno continuare cioè a coltivare i campi e ad accudire gli animali vendendone le produzioni, come pure potranno acquistare sementi, fertilizzanti, agrofarmaci, utensili e macchine agricole.

 

La prudenza non è mai troppa

Sebbene le attività agricole siano differenti da quelle industriali o di ufficio, non essendovi di solito condizioni di fitta promiscuità fra individui, gli operatori agricoli è bene che tengano comunque a mente ben precisi comportamenti di prudenza.

  • Lavarsi spesso le mani ogni volta si tocchino materiali giunti in azienda dall’esterno.
  • Bene rinunciare a un gesto di amicizia come la stretta di mano: fornitori e colleghi capiranno.
  • Usare le mascherine su naso e bocca ogni volta che ci si debba avvicinare a qualcuno, come accade se ci si reca in una rivendita, al concessionario di macchine agricole o si ricevono forniture in azienda.
  • Mantenere comunque distanze prudenziali (non meno di un metro) con gli eventuali dipendenti. Per esempio, non salire in due sul trattore come spesso capita.
  • Fare indossare anche ai dipendenti la mascherina in caso di lavoro in ambiente chiuso oppure in caso di prossimità durante specifici lavori di campagna o in stalla

 

 

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Si allegano:

Decreto Ministeriale

elenco delle attività autorizzate ad operare con relativo codice Ateco