Secondo le previsioni dell’USDA (US Department of Agriculture) la Russia potrebbe segnare nel 2016 un nuovo record per le esportazioni di grano farina e derivati (sono oltre 24 i Milioni di ettari coltivati) diventando di fatto il secondo esportatore al mondo.

Secondo l’USDA le esportazioni russe dovrebbero aumentare del 3% raggiungendo 23,5 milioni di ton. Gli Stati Uniti, dovrebbero esportare 21,8 milioni di tonnellate, il valore più basso negli ultimi 44 anni mentre il Canada si posiziona al terzo posto con 20,5 milioni (24,1 nel 2015).

 

L’Unione Europea rimane ancora oggi il primo esportatore di grano farina e derivati, con un valore stabile a 32,5 milioni di tonnellate. L’Unione Europea è anche il primo consumatore mondiale con oltre 125 milioni di tonnellate, più della Cina (114 milioni) e conserva ancora il primato di primo produttore con quasi 160 milioni di ton.

Mentre il prezzo del grano è in calo, un dollaro forte rende il grano americano più costoso per gli acquirenti che utilizzano altre valute mentre al contrario, il rublo più debole rende le esportazioni russe più competitive. Clienti americani di lunga data stanno quindi spostando i loro acquisti verso la Russia.

La Nigeria, (il paese africano con l’economia più forte) era uno dei principali clienti degli Stati Uniti ma negli ultimi 5 anni ha quasi dimezzato gli acquisiti oltre oceano.

La Russia ha aumentato le esportazioni con l’Egitto, uno dei suoi clienti. Attualmente le esportazioni sono in media 4-5 milioni di tonnellate l’anno ma si prevede che  possano raggiungere un valore di 6 milioni di tonnellate. Mosca e Il Cairo stanno inoltre discutendo la partecipazione russa nella costruzione di infrastrutture per lo stoccaggio del grano in Egitto.