Mato Grosso e Paranà rappresentano i due stati più importanti per la produzione di soia made in Brasil e per ora (dalla primavera scorsa) gli agricoltori devono fare i conti “solo” con una quarantena sanitaria che vieta di seminare soia in secondo raccolto, nel caso in cui sia in successione a coltivazioni di soia in primo. Ciò che preoccupa gli agricoltori è che la legge in discussione è più restrittiva e proibirebbe tutte le semine di soia in secondo raccolto, anche quelle in successione a mais.Per ora nello stato del Mato Grosso (link google maps) Il divieto di coltivazione vale dal primo Maggio al 15 Settembre mentre nello stato di Paranà (link google maps) il divieto va dal 15 Giungo al 15 Settembre.

Le ragioni del divieto (e della legge in discussione) fanno capo ai problemi fitosanitari causati dalla  ruggine asiatica (ASR, Asian Soybean Rust), causata dal fungo Phakopsora pachyrhizi.

Molti studi condotti dall’EMBRAPA (Brazilian Agricultural Research Corporation Ministry of Agriculture, Livestock, and Food Supply) dimostrano che si sta riducendo l’efficacia dei fungicidi usati per controllare l’ASR e così anche la disponibilità sul mercato di principi attivi in grado di arginare la patologia.

Il divieto rappresenta quindi una modalità importante e “obbligatoria” per ridurre la diffusione della patologia.

L’Asian Soybean Rust (ASR) è stata segnalata per la prima volta in Asia ma ad oggi è presente nei seguenti stati: Australia, alcuni stati Africani, Brasile, Argentina, Paraguai e Stati Uniti, dove è stata segnalata solo recentemente, a partire dal 2004.

L’USDA (il dipartimento Americano dell’agricoltura) nel 2002 ha dichiarato che in Sud America, l’ASR ha causato cali di rendimento tra il 10 e il 60%. Per il ministero dell’agricoltura Brasiliano il problema è quindi importante e la soluzione prioritaria.

Il divieto causa e causerà sicuramente dei problemi agli agricoltori brasiliani (in termini agronomici e gestionali) ed è difficile comprendere se e quanto potrebbero variare le quantità di soia prodotta e immessa nel flusso mondiale dell’import-export. Tuttavia l’International Grain Council stima addirittura un aumento della capacità produttiva del Brasile. La previsione per quest’anno è di 86,1 milioni di tonnellate prodotte, per il 15/16 di 96,2 milioni e per il 16/17 di 98. Se nella stessa annata fosse vietata la successione mais-soia, gli agricoltori potrebbero optare per una inversione e quindi per una variazione soia-mais, anche se ovviamente ci saranno situazioni pedoclimatiche meno favorevoli al mais di secondo.
Infatti, già a partire da quest’anno nel Mato Grosso i secondi raccolti (detti safrinha), sono stati dedicati maggiormente al mais, tanto che solo il 2% della superficie a mais della regione è in primo raccolto (68.000 ettari). Per i primi raccolti nel mercato Brasiliano potrebbe quindi aumentare la domanda di soie più precoci, per consentire di seminare il mais di secondo anticipatamente.
Ricordiamo che il Brasile si contende con gli USA il primato come maggiore esportatore mondiale di soia (oltre 50 milioni di tonnellate), mentre gli USA per circa 6 milioni di tonnellate in più, sono ancora i primi produttori con una stima di 92 milioni di tonnellate prodotte per l’annata in corso. L’Argentina è terza, sia per produzione con 54 milioni di tonnellate, che per esportazioni con 9,8 milioni di tonnellate. Il maggior importatore di soia è la Cina, con oltre 70 milioni di ton, a seguire l’Europa con 13.6 milioni e terzo il Giappone con 3 milioni. La produzione mondiale di soia vale circa 284 milioni di tonnellate, di queste sono 113 quelle nel flusso import-export.

Foto:

  • www.agweb.com
  • http://www.thompsonslimited.com/

Fonti:

  • www.agrosouth-news.com/brazils-parana-farmers-react-to-possible-ban-of-second-soybean-crop/
  • http://news.agropages.com/News/NewsDetail—14451.htm
  • www.agrosouth-news.com/mato-grosso-officially-bans-second-soybean-crop/
  • www.igc.int/
  • www.usda/gov
  • www.ppdl.purdue.edu/ppdl/soybean_rust.html
  • www.soybeansandcorn.com/

http://goo.gl/yYYy9s