È arrivata la primavera?

Da venerdì, finalmente le temperature sono salite a livelli più consoni alla stagione, ma ad uno sguardo anche non attento ai campi appare chiaro che il mese di piogge e basse temperature appena passato hanno prodotto alcuni danni e inconvenienti.

Nei campi spesso si riscontrano zone dove è ristagnata l’acqua e zone dove il terreno si è compattato; in queste zone il mais mostra un ridotto sviluppo, in molti casi non omogeneo e, in situazioni più drastiche, mancanza di piante.

Le basse temperature e l’elevata quantità di acqua ha anche incrementato il danno causato dagli Elateridi (o Ferretti).

In un terreno allagato la concentrazione di ossigeno si avvicinano a zero. Senza ossigeno, la pianta non può svolgere le funzioni vitali fondamentali, come l’assorbimento di nutrienti e la crescita dell’apparato radicale.

Anche se l’inondazione non uccide le piante in via definitiva, può avere un impatto negativo a lungo termine sul rendimento della coltura.

Al contrario del verde inteso delle foglie del mais, oggi gli appezzamenti appaiono verde molto  chiaro  e  spesso  con  la  prima foglia secca, infatti le piante soggette ad un forte e prolungato stress da inondazione, possono rallentare lo sviluppo anche di 2-3 settimane; in attesa di un intervento di sarchiatura e di una buona dose di azoto: l’ossigenazione del terreno e la concimazione permetteranno al mais di rilanciarsi.

Un’ultima attenzione: un eccesso di disponibilità idrica nelle prime fasi vegetative, (primavere eccessivamente piovose) ritarda lo sviluppo delle radici e le piante possono essere, successivamente, più sensibili alle condizioni di siccità perché il loro apparato radicale non risulta sufficientemente sviluppato per accedere all’acqua disponibile nel sottosuolo.

PRIMAVERA FERRETTO

Questo non lo si nota negli ibridi trattati STARCOVER, in cui il miglior sviluppo delle radici, permette di avere un verde più intenso delle foglie ed evitare anche le colorazioni rossicce tipiche della mancanza di fosforo.

Durante la stagione, quindi, dovremo prestare molta attenzione ai segnali di stress idrici, ed intervenire tempestivamente riducendo le perdite causate dallo stress.

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